STORIA PER L’ACCOGLIENZA

Lino, l’uccellino che non sapeva volare

Sun e Zora, due uccellini, tornavano dalla loro abituale passeggiata, quando all’improvviso furono attratti da un rumore.
Ehi amici, guardate là, c’è un piccolo uccellino tutto solo! Sembra molto triste, forse è ferito!” disse incuriosito Sun.
I due amici si avvicinarono all’uccellino e cominciarono a fargli domande, ma il piccolo rimase immobile, col capo chino e non gli diede nessuna risposta.
Forse è muto”, sospettò Zora.
Si avvicinarono ancor di più, ma non notarono nulla di strano: non era ferito, ma aveva delle zampette molto esili.
È magrissimo! Sicuramente è affamato. Se lo lasciamo qui da solo morirà , tra poco sarà buio e qualche animale potrebbe mangiarselo!” disse Sun alquanto preoccupato. “E allora non perdiamo tempo, procuriamogli un po’ di cibo”, convenne Zora. Sun trovò un vermetto…
Gnam gnam mangia piccolino
gnam gnam mangia un vermettino,
poi vedrai che meglio starai
e il mondo intero tu affronterai.

Zora un semino…
Forse un vermetto non gli potrà bastare,
gli porto altro si dovrà sfamare.
Ecco un semino che ho trovato là
con questo un po’ la fame passerà.

E ancora un insettino…
Anche il semino non era sufficiente
per nutrire il corpo e la mente
ecco un insetto che era sul fogliame
con questo passeranno i morsi della fame.

L’uccellino mangiò tutto con evidente appetito.
Adesso che hai mangiato, vuoi venire con noi?” chiese Sun al piccolo uccellino. Ma lui continuava a non rispondere…
E adesso che facciamo? Lui continua a non parlare, di sicuro non possiamo rimanere qui ancora a lungo. Tra poco sarà buio e non riusciremo a trovare la strada per ritornare ai nostri nidi e le nostre mamme si preoccuperanno!” disse Zora.
Sì, proprio così, anche se ci dispiacerà lasciarlo qui, dobbiamo proprio andare.” aggiunse, affranto, Sun.
Ciao piccolo, domani all’alba torneremo da te e ti porteremo qualche vermetto. Buonanotte.” disse Zora, salutandolo con l’aluccia.
Non andate via, non lasciatemi da solo!” disse il piccolo con una voce flebile.
I due uccellini si voltarono e… era proprio lui! L’ uccellino sapeva parlare!
Ma allora sai parlare!” disse Zora, alquanto stupita.
Certo che so parlare!” rispose piangendo. “Io sono Lino e mi trovo qui perché non so volare, per questo tutti gli altri uccellini dell’albero condominiale mi deridevano. Così, saltellando saltellando, mi sono allontanato da loro e ora non riesco più a ritrovare il mio nido. Voglio tornare dalla mia mamma!
Stai tranquillo piccolo, ora non sei più solo! Ti aiuteremo noi!” dissero in coro i due amici.
L’indomani i due uccellini si svegliarono di buonora. “Vieni Lino, vieni con noi.” dissero, “Sappiamo dove potrai risolvere il tuo problema. Prima di tutto dovrai imparare a volare!
Dove?” chiese Lino.
A scuola! Tutti noi stiamo andando a scuola. Là troverai tanti amici, imparerai a volare e presto potrai tornare dalla tua mamma.” disse Sun.
I tre s’incamminarono e, saltellando saltellando, arrivarono a destinazione.
La maestra e gli uccellini della scuola gli diedero il benvenuto.
Stai tranquillo Lino, qui insieme a noi imparerai tante cose e avrai tanti nuovi amici con cui giocare.” disse la maestra accarezzando il piccolo uccellino.
Io voglio tornare dalla mia mamma!” disse piangendo Lino.
E noi ti aiuteremo ritrovare la tua mamma, ma prima dovrai imparare a volare. Vuoi imparare a volare?
Sì sì sì! Voglio ritornare dalla mia mamma!” continuava a ripetere Lino.
Allora, dai uccellini, tutti insieme iniziamo a fare i primi esercizi per imparare a volare.” propose la maestra.
Così cominciò ad insegnargli alcuni esercizi fondamentali per il volo. E prova e riprova, dopo giorni di duro lavoro Lino riuscì a fare i primi voli.
Oh come sono felice, so volare! Amici… so volare!” disse Lino saltellando dalla gioia.
Tutti gli amici gli fecero un applauso.
Ora finalmente potrò tornare dalla mia mamma!” disse felice Lino.
Tutti gli amici si fecero avanti: “Aspetta aspetta, prima però ti vogliamo dare tre regalini, che noi uccellini di questa scuola abbiamo preparato per te!

Si avvicinarono con il primo regalo:
Noi ti doniamo un grande cuore
per dirti che ti vogliamo bene,
per dimostrarti tutto il nostro amore
e quando lo guardi noi saremo insieme.

Poi con un fiore di cotone giallo:
Con il cotone giallo di questo fiore
costruirai un lettino col tuo beccuccio,
anche quando fuori piove
starai al sicuro sempre al calduccio.

Infine con una piuma blu:
Ecco per te una piuma blu
che è un colore dell’arcobaleno,
quando è grigio il cielo lassù
se tu la guardi per te sarà sereno.

Lino commosso si allontanò dalla scuola e spiccò il volo per cercare la sua mamma.
Dopo un po’ si fermò sul ramo di un albero e… “Mamma! Mamma!” chiamava il piccolo in lacrime, pensando di non riuscire più a riabbracciarla.
Ad un certo punto sentì una voce… “Lino, Lino!” Era la sua mamma! Finalmente si erano ritrovati.
Mamma ora so volare!” disse Lino.
Figlio mio sei diventato grande. Ce l’hai fatta anche da solo!
No mamma, non da solo. Ho avuto tanti amici che mi hanno aiutato.
Si volta e vede tutti gli amici uccellini della sua scuola che l’avevano seguito.
Grazie amici miei, grazie! Senza di voi non ce l’avrei mai fatta!
Tutti insieme festeggiarono per condividere la felicità del piccolo Lino.

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